Aggiunto nuovo screener che mostra la storicità

Dopo diverso tempo ecco pubblicato un nuovo strumento per la selezione dei titoli azionari.
Il tool è ispirato alla metodologia di investimento di Buffett. L’oracolo di Omaha, infatti, ha sempre dichiarato di prediligere società che hanno dimostrato nel tempo di sapere sostenere una crescita continua.

E questo screener facilita la lettura di dati storici quali dividendi ed EPS offrendo da subito un’indicazione di come si siano comportate le società durante gli ultimi 10 anni.

Inoltre è possibile ordinare i risultati in ordine crescente e decrescente in base a qualsiasi colonna cliccando sull’apposito pulsante in alto.

Uno strumento semplice ma efficace.

Come vengono calcolati i points?

L’obiettivo dello screener è quello di individuare società che abbiano avuto crescita continua nel tempo.
L’arco temporale in cui esegue la ricerca è di 10 anni, oltre il TTM. Ad ogni anno di crescita viene assegnato alla società un punto.
Per cui il massimo ottenibile è 11 (10 anni + TTM).
Le operazioni eseguite sono le medesime sia per i dividendi che per gli EPS. Di seguito chiariremo il calcolo considerando gli EPS (sapendo che il software esegue analogamente lo stesso approccio anche per i dividendi).

Il calcolo è un ciclo che analizza dall’anno di partenza (10 anni fa) ad oggi i seguenti dati:

  • val: è il valore corrente (dell’anno analizzato) di EPS;
  • max: è il massimo valore di val ottenuto fino all’anno analizzato;
  • last: è il valore dell’anno precedente;
  • x: è il rapporto (val/max);
  • y: è il rapporto (val/last);

Ogni anno si possono verificare le seguenti condizioni:

Condizione 1 Condizione 2 Operazione
val = 0 Nessun punto
val > 0 val > max 1 punto
val > 0 last < val < max 1 punto ridotto del rapporto val/max
val > 0 val < last < max 1 punto ridotto dei rapporto val/max e val/last
val < 0 tolto 1 punto aumentato del rapporto val/max
(fino al massimo di -5)

Esempi pratici

Caso ideale

La società cresce ogni anno

Anno 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 TTM
EPS 0.2 0.35 0.4 0.6 0.76 0.9 1.3 1.6 1.8 2.2 2.3
Points +1 +1 +1 +1 +1 +1 +1 +1 +1 +1 +1
Tot 11

Caso con piccola caduta

La società nei 10 anni è cresciuta ma tra il 2012 e il 2014 ha avuto un calo degli utili.

Anno 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 TTM
EPS 0.2 0.35 0.4 0.6 0.76 0.5 0.55 0.7 0.9 1.2 1.3
Points +1 +1 +1 +1 +1 +1*x*y +1*x +1*x +1 +1 +1
Tot 10,…

Caso variabile

La società nei 10 anni ha avuto sbalzi degli utili.

Anno 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 TTM
EPS 0.2 0.35 -0.1 0.1 0.15 -0.3 -0.4 0.1 0.3 0.6 0.5
Points +1 +1 -1/x +1*x*y +1*x -1/x -1/x +1*x*y +1*x +1 +1*x*y
Tot inferiore a 5
Fabio
Author: Fabio

5 risposte su “Aggiunto nuovo screener che mostra la storicità”

  • Sito interessante e in linea con i miei standard di investimento, ammiratore bi buffet e delle sue idee

    • Spero di poter vedere il metodo che sempre mi ha convinto più di tutti, il value investing. Seguo molto buffett nei suoi movimenti azionari e in generale in ogni cosa che dice.
      Lo trovo il miglior metodo per investire in miei soldi, spero di trovare qui altre illuminazioni vicino al metodo buffett

  • Metodologia di investimento adottata da sempre da Warren Buffett.
    Vorrei pero’ evidenziare che l’oracolo di Omaha lo ha utilizzato, ma per acquistare praticamente solo aziende quotate americane.
    Qui vedo una lista di azioni italiane , forse in parte funzionera’ anche da noi, ma se si guardano le serie storiche delle borse americane e si confrontano con quella italiana le differenze di rendimento nel lungo periodo sono abissali. In Italia se prendiamo gli ultimi 40/30/20/10 anni sono pochissimi i titoli che hanno performato bene , negli Usa sono centinaia. personalmente sono 10 anni che ho quasi abbandonato la Borsa Italiana , ( tra l’altro rappresenta solo il 4% della capitalizzazione mondiale) . Se pensate che attualmente Apple capitalizza oltre 1.000 md di dollari , piu’ di tutta la Borsa italiana che con 350 titoli capitalizza circa 700 md di dollari . Tutte le Borse Usa capitalizzano oggi circa 27.000 md di dollari. Bastano questi numeri per capire perché bisogna allocare i propri risparmi negli Usa e non in Italia . D’ altronde Buffett dal 1964 con Berkshire, ha ottenuto un rendimento medio annuo del 20% battendo l’indice SP 500 che ha comunque fatto bene cioe’ circa il 9,5% annuo , investendo praticamente sempre e solo negli Usa . Se i nostri padri investivano 1 anno di lavoro da dipendente di allora circa 2.000.000 di lire, ca 1000 dollari in Berkshire noi oggi saremmo milionari, avremmo cioe’ circa 14 milioni di dollari . Meno se investito sull’ indice SP 500 ma comunque sempre moltissimo di piu’ rispetto all’ indice Mib italiano
    Quindi io ritendo che analizzando le attuali condizioni economiche finanziarie mondiali gli investimenti azionari migliori saranno ancora per molti anni negli Usa. Italia gia’ da anni da abbandonare. Saluti

    • L’italia è un mercato più difficile, è vero.
      Però investire in Italia offre 2 vantaggi:
      1) si evita il rischio del cambio monetario;
      2) si paga la tassa sul capital gain una sola volta;

      Sul secondo punto va chiarito che esiste una procedura per recuperare i versamenti esteri ma ha costi certi mentre i risultati non lo sono.

      • Gabriele Biondo says:

        Ciao Matteo , non offenderti se faccio degli appunti ai tuoi suggerimenti, tutte le indicazioni ed eventuali critiche servono a tutti noi, dopo che le abbiamo lette e analizzate per migliorare la propria cultura finanziaria ed evitare errori , poi esiste sempre in campo finanziario la scelta individuale in quanto non esiste il metodo perfetto per tutti per avere rendimenti ottimi sul capitale investito. Ora sulle tue note sopra evidenziate ti segnalo dove commetti gli errori
        1 Si evita il rischio sul cambio euro/dollaro, guarda che se vuoi sterilizzare il cambio esistono vari sistemi ,le opzioni , coprirsi sul Forex ( io non li conosco bene per cui non li utilizzo ) , utilizzo invece un ETC a leva 3 ( c’e anche a leva 5 e senza leva ) SHORT sul dollaro , che si acquista sulla Borsa italiana. Io sono coperto ora sul 50% del mio investimento in dollari. Certo ha un piccolo costo annuo 1/2% tra costo etc ed effetto compounding . Io lo ritengo un costo annuo accettabile come una assicurazione , per evitare eventuali svalutazioni del dollaro importanti Nel 2012 quando il cambio era a 1,30 1,35 non ero coperto perché i segnali di un abbassamento del cambio erano evidenti , ho cominciato a coprirmi quando il dollaro e’ sceso a 1,10 e 1,05. Nel 2012 presi le Apple , che ancora ho, prima dello split ( 7/1 ) a 65 dollari ad azione col cambio a 1,32 circa . Aldila’ della quotazione di Apple che e’ salita ed oggi prezza 225 $ , solo sul cambio oggi a 1,15 guadagno il 13% e quando il dollaro era a 1,05 il guadagno era il 25% !! Pero’ come vedi anche io preferisco guadagnare sull’ azione , ecco perché almeno il 50% del mio portafoglio Usa lo ho ora coperto con l ‘ ETC . La mia strategia e’ quindi se il cambio , senza che vi siano eventi eccezionali nel mondo , ritorna 1,30 1,35 l’ Etc lo alleggerisco perché oltre quel rapporto il dollaro non dovrebbe andare, mentre lo acquisto e mi copro piano piano , quando scende verso 1,10 1,05.
        2) si paga la tassa sul capital gain una sola volta ???? Sulle azioni Usa acquistate al Nasdaq o Nyse , si paga sulle plusvalenze solo il capital gain italia ( 26% ) come le plus su azioni italiane. E per le minus . come per le azioni italiane Si e’ invece si penalizzati sui dividendi incassati , quelli sono tassati al 15% in Usa alla fonte e sul resto al 26% in Italia ( dividendo 100 tassa Usa 15% netto 85 tassazione Italia 26% su 85 netto finale 62,9 ) 100- 62,9 = 37,1 % questa e’ la tassazione effettiva sul dividendo lordo , e’ vero piu’ alta di 11,1% rispetto al 26% dei dividendi italiani . Ho anche azioni quotate a Londra dove invece non tassano alla fonte i dividendi , quindi paghi solo in Italia il 26%
        Quindi perché preferisco il mercato Usa , anche se ha costi di acquisto e vendita piu’ alti ed i dividenti tassati un po’ di più ?
        1 – 100 anni di storia di Wall street dicono che quelle sono le borse piu’ efficienti e quelle che hanno reso mediamente di piu’ , in tutti i periodi confrontati 10/20/30/40/50/100 anni.
        I motivi sono vari e semplici :
        1° economia al mondo , il Pil cresce a velocita’ doppia rispetto all’Europa ( pensa poi al confronto con little Italy ).
        2° le politiche monetarie della Federal Reserve sono si orientate a mantenere inflazione bassa , ma hanno un occhio di riguardo al mercato ( il motivo e’ che quando le borse Usa vanno bene i consumi americani vanno bene , il 50% del Pil Usa e fatto dal consumo delle famiglie , che se piu’ ricche perché le borse salgono spendono di piu’
        3° Il dollaro tende nel lungo periodo ( 50 anni ) e’ vero a svalutarsi leggermente , ma in caso di crack mondiali , guerre , default , la storia insegna che e’ una moneta rifugio .
        4° Gli Usa hanno il dominio in vari settori , internet , tecnologia , armamenti , farmaceutico etc etc. tutte le piu’ grandi societa’ sono Usa.
        5° Le future societa’ leader nel mondo anche in settori nuovi , Intelligenza artificiale , robotica etc la’ stanno nascendo
        6° L’ economia americana e’ super flessibile , una azienda va’ in crisi , pesanti tagli per tutti , azionisti amministratori dipendenti etc , poi riparte velocemente e spesso ritorna una splendida azienda ( es Delta Airline , Bank America etc ) In Italia abbiamo ancora Alitalia che fa debiti da 30 anni e non viene chiusa.
        Quindi finche’ vedo queste cose , io la’ resto investito
        Il futuro non e’ gia’ scritto , e’ vero ma spesso in parte il futuro ripercorre sentieri nuovi ma gia visti. Non per niente Warren Buffett , ma con lui milioni di americani sono diventati ricchi , semplicemente allocando i risparmi dove il capitale rende di piu’.
        In Italia di gente diventa ricca investendo sulla nostra Borsa ne ho visti pochissimi , ed ho lavorato 40 anni in banca. Io stesso , anche se i dati finanziari della mia gestione dal 1984 al 2017 sono discreti ( rendimento annuo del 8% , contro una inflazione media del 3/3,5% quindi rendimento reale del 4/4,5% ) rimpiango di non aver cominciato ad investire 30 anni fa’ negli Usa, avrei un capitale almeno doppio o triplo rispetto all’ attuale. Certo prima del 2002 era difficile se non quasi impossibile per un medio risparmiatore investire senza internet banche online etc.
        Certo lo dice anche Buffett gli Usa non possono piu’ crescere mediamente come negli anni 60/70/80/90 , pero’ ricercando nicchie nuove crescite importanti sono ancora possibili.
        Molto prolisso , ma l’argomento e’ infinito
        Ciao

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